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Autocompostaggio

L'AUTOCOMPOSTAGGIO ..............


L'Autocompostaggio in sintesi


Che cos'è l'Autocompostaggio ovvero il compostaggio domestico?

L'autocompostaggio è una buona pratica di gestione dei rifiuti organici di casa finalizzata all'obiettivo di massima riduzione e prevenzione degli stessi. Questa pratica consiste nel differenziare i rifiuti verdi organici di casa e del proprio giardino e nell' attivare la loro trasformazione in compost, attraverso i seguenti sistemi:

  • compostiera o composter;

  • cassa di compostaggio;

  • cilindro di rete metallica da recinzione a maglie strette;

  • stalli realizzati con bancali in disuso;

  • cumulo sul terreno;

  • buca nel terreno.

....IL RIFIUTO CHE DIVENTA RISORSA a Km.0!


IN NATURA LA PAROLA "RIFIUTO" NON ESISTE

Quali rifiuti compostare?


Attraverso l'autocompostaggio possono essere trasformati in compost rifiuti verdi organici come:

  • bucce e scarti di frutta, di verdura e ortaggi;

  • gusci d'uova, pane raffermo, fondi di caffè e bustine di tè esauste;

  • fazzoletti, salviette di carta;    

  • avanzi dei pasti giornalieri come bucce e scarti di formaggi e di insaccati purché organici e di piccole dimensioni e quantità

  • piante e fiori appassiti o recisi, terra dei vasi esausta, sfalci d'erba, foglie, piccole potature;

  • trucioli, segatura e cenere di legna.


Quali materiali evitare?


Madre natura ci ha insegnato che tutto ciò che è organico, finito il proprio ciclo di vita, si decompone, ma nella pratica dell'autocompostaggio è opportuno evitare alcuni materiali che possono creare  problemi.
Fra questi vi sono gli avanzi di pasta condita e la carne, il pesce sia crudi che cotti in quantità eccessive.
Questi materiali possono creare cattivi odori e richiamare piccoli animali.
Non possono essere compostati ovviamente sostanze e materiali inorganici che non sono biodegradabili come vetro, ceramica, plastica, alluminio, metalli, gomma, carta patinata tessuti e pannolini.


Utilizzo del compost

A seconda del grado di maturazione gli usi possono essere diversi: il rinterro di piante (molto maturo), risemine di prati e anche come fertilizzante per i terreni agricoli ( non molto maturo). In genere l'utilizzo ottimale è quello finalizzato alla crescita delle piante, rimettendolo alla base delle stesse ( siepi, alberelli, arbusti, alberi da frutto, ecc.)



Come ottenere un buon compost


Per fare un buon compost le regole di base sono:

  • scegliere il giusto luogo dove fare compostaggio, ad esempio sotto un albero, o comunque in un luogo non troppo assolato d’estate e non troppo ombreggiato d’inverno;

  • utilizzare compostiere e sistemi che garantiscono sempre l'afflusso di ossigeno, munite quindi di fori di areazione e coperchi rimovibili;

  • posizionare i rifiuti a contatto più diretto possibile con il terreno, per  permettere lo scambio con i batteri e piccoli invertebrati che aiutano la decomposizione dei rifiuti;

  • mescolare bene gli scarti umidi e scarti secchi per ottenere l' equilibrio secco – umido;

  • sminuzzare quanto basta i rifiuti da per accellerarne la decomposizione;

  • areare bene gli scarti in decomposizione rivoltandoli, l’ossigeno è vitale per i microorganismi ed evita i cattivi odori.


Processo e Maturazione


La decomposizione dei rifiuti verdi organici avviene in maniera del tutto naturale. In natura infatti accade che le sostanze organiche, una volta terminata la loro vita, vengono decomposte dai microrganismi presenti nel terreno che le restituiscono al ciclo naturale sotto forma di humus.
Dopo alcuni mesi, il compost è pronto.
Un compost maturo si riconosce dal colore scuro, dall’aspetto soffice e dal profumo gradevole di terriccio di bosco.
In genere si prevedono 2 cicli annuali di compostaggio: uno di 3-4 mesi d’estate ed uno di 7-8 mesi d’inverno.
Ma non bisogna mai dimenticare che l'attività è a ciclo continuo e quindi il compost, una volta maturo, può essere utilizzato ogni volta che lo riteniamo opportuno.

 
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